Un posto in cui tornare: la Normandy (Parte 2)
Quando lo spirito di sacrificio ti porta a superare tutto.
Bentornati sulla Normandy!
È giunto il momento di riprendere il nostro viaggio su Mass Effect e questo ci porta a parlare del secondo capitolo.
Il nostro viaggio si era interrotto narrativamente dopo la scoperta dell’avvento dei razziatori. La loro presenza è in continuo avvicinamento e se i razziatori non si fermano, non lo faremo nemmeno noi!
Come ho accennato nel primo articolo, il secondo capitolo di Mass Effect è stato acquistato in coppia col primo.
Nonostante siano passati esattamente 14 anni da quel giorno, le emozioni vissute rimangono vivide nella mente e nel cuore. Risulta palese da quanto finora vi ho raccontato che questa saga, vissuta al pieno delle sue possibilità, fa in modo da crearne dipendenza… ma questa dipendenza ve la spiegherò più avanti.
Un’altra fortuna che ho avuto al momento della mia avventura nelle diverse ramificazioni della saga era quello di avere una community che sosteneva il mio viaggio all’interno delle costellazioni. Questo atteggiamento è stato ultra positivo perché mi dava la possibilità di un confronto diretto in base a quanto accadeva nel percorso e soprattutto mi diede la garanzia di non subire alcun tipo di spoiler. Ricordandoci sempre che di lì a pochi giorni sarebbe uscito il terzo e ultimo capitolo, continuo ad avere nei riguardi di queste persone la mia più sincera riconoscenza.
Conclusasi la vicenda del primo Mass Effect, non vedevo l’ora di installare il secondo in modo da ricongiungermi col mio equipaggio, i miei amici e, non meno importante, non vedevo l’ora di “riabbracciare” il mio compagno di squadra con il quale avevo deciso di iniziare una romance.
Sembrava tutto perfetto.
Eravamo tutti felici e vigili.
Cosa mai sarebbe potuto andare storto?
“QUI SSV NORMANDY SR-1, MI RICEVETE?”
Per chi non fosse ancora avvezzo a Mass Effect, magari si starà chiedendo cosa significhi la sigla “SSV Normandy SR-1”, quindi provvederò a spiegarvelo perché ci servirà in seguito.
Questo è il nome completo della nostra nave spaziale, la Normandy, una fregata dell’Alleanza con tecnologia sperimentale nata da uno studio tra l’Alleanza (corpo militare umano) e i Turian, la razza aliena con cui abbiamo avuto uno scontro molti anni prima degli eventi di Mass Effect: la prima guerra di contatto.
Il nome completo della nostra nave, senza usare l’acronimo è Systems Alliance Space Vehicle Normandy Stealth Reconnaissance-1, che in soldoni ci fa sapere che la nostra Normandy dispone di un dispositivo di occultamento sperimentale esclusivo che ci sarà molto utile nel corso delle nostre avventure in giro per la galassia.
Da adesso in poi ricordatevi, in particolare, di tenere a mente SR-1.
Senza entrare troppo nei dettagli, il primo Mass Effect si era concluso con una sonora sconfitta di Saren e per i Razziatori, ma la minaccia di quest’ultimi era ed è ancora valida ed è quindi necessario continuare a prepararsi.
O così farebbero delle persone con buon senso.
La verità è che, come sempre, il Consiglio galattico non vuole vedere l’ovvio perché si adagia sugli allori e pur di zittirci e non rendere partecipe la galassia di quello che è giusto fare, ci ha mandato in giro a perdere tempo con i Geth rimasti in giro.
Stavolta il nostro prologo ci vedrà intenti in un’ennesima missione che sembra priva di senso e, indovinate? Sì, qualcosa andrà storto.
Non solo perderemo la nostra amata Normandy, ma dopo quell’avvenimento ci ritroveremo sbalzati due anni più in là nel tempo a fianco di Cerberus.
Cosa è Cerberus? Da brava maestrina ve lo spiegherò.
Se si esplora tutta la galassia nel primo Mass Effect faremo i primi incontri con questo gruppo para-militare che ha come scopo quello di ottenere la supremazia dell’Umanità sull’intera galassia. I loro metodi non sono ortodossi, anzi sono inclini alla violenza e hanno una più che dubbia moralità.
Quindi perché accetteremo di combattere al loro fianco? Semplicemente perché, al contrario di quei riscalda poltrone del Consiglio e di ciò che pensano i governanti delle altre specie, sanno che la minaccia dei Razziatori è reale e quindi ci sosterranno nell’impresa fornendoci tutti i mezzi di cui abbiamo bisogno, economici e non.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno…
Terminato il prologo, la prima emozione che mi ha pervaso all’inizio di Mass Effect 2 è stato un senso di abbandono. Dov’erano finiti tutti?
Dov’erano Tali e Garrus? Liara e Wrex? Che fine aveva fatto Kaidan?
Ero lì in un posto a me sconosciuto e con due perfetti estranei a farmi da squadra appartenenti alle file di Cerberus.
Jacob e Miranda... Perché avrei dovuto fidarmi di loro? E, soprattutto, chi mi assicurava che saremmo riusciti nell’intento di sventare la minaccia dei razziatori?
Ma ecco che, nonostante fossi assorta nei miei pensieri, una voce familiare mi distolse da tutto: Joker!!
Joker, il mio fidato pilota della Normandy era lì e assieme a lui c’era… La Normandy!
Il cuore batteva forte.
La Normandy SR-2 si presentò davanti ai miei occhi più bella e grande di prima. Potevo a stento trattenere le lacrime di gioia.
Forse Cerberus non era così male, forse il suo capo, l’Uomo Misterioso, voleva davvero aiutare la mia Shepard a compiere quella missione.
DALL’ALLEANZA AD OMEGA
Al contrario del precedente capitolo, c’è da sempre stata la consapevolezza dello scopo finale.
La prima missione ci è servita per capire che in fondo potevamo essere dalla parte “giusta” della galassia.
Cercando di recuperare i vecchi contatti, però, abbiamo ricevuto l’amara sorpresa che ormai io e Shepard potevamo contare solo sul nostro essere Spettro, perché lavorando con Cerberus non possiamo più fare affidamento sull’Alleanza. La cosa non mi ha sorpreso più di tanto visti i trascorsi tra Alleanza e Cerberus, ma fa sempre male sentirsi rifiutati.
Quindi, nonostante anni di militanza lì, bisognava cambiare i termini del contratto.
Oltre a ciò, un’altra amara verità si prospettava davanti ai miei occhi.
Se in Mass Effect risultava normale fare una capatina sulla Cittadella per qualsiasi genere di servizio, stavolta siamo stati relegati ad agire esclusivamente nei Sistemi Terminus, ai confini della galassia, una situazione da veri e propri reietti.
Ma questo è anche l’unico modo per riuscire ad oltrepassare il portale Omega non appena saremo pronti, quindi la nostra base operativa a terra non potrà che trovarsi su Omega.
No, sto scherzando.
Omega sarà un luogo importante per la nostra ricerca, per trovare alleati e tanto altro, ma principalmente il nostro punto di riferimento sarà la Normandy in tutto e per tutto.
Sulla Normandy ci potenzieremo, faremo amicizia con il nuovo equipaggio e formeremo la nostra nuova squadra.
La missione richiederà il meglio del meglio e questo ci porterà ad avere una squadra di ben 12 personaggi: in pratica un esercito!
La maggior parte di loro è lungi dall’essere quella che viene definita una “brava persona”. Alcuni membri non lo saranno proprio, tuttavia, se avremo voglia, potremo approfondire la conoscenza con ciascuno di loro.
QUALCUNO SU CUI FARE AFFIDAMENTO
Nonostante sapessi di star giocando ad un Mass Effect, qualcosa continuava a non piacermi. Era come se mancasse quel non so che per avere lo sprint, divertirmi realmente, avere il coinvolgimento emotivo che per me era stato fondamentale nel titolo precedente.
Il gioco è permeato dal mantra “prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno”.
Ed è forse questo muoversi con calma a placare l’adrenalina in corpo.
Non è stato semplice per me andare avanti lungo la storia di Mass Effect 2.
Non è stato semplice riuscire ad empatizzare e accettare tutto l’ambiente che si ha intorno.
Mi sono ritrovata ad affrontare missioni di tipo molto utilitaristico e dal carattere personale. Io e la mia Shepard abbiamo dovuto fare qualsiasi cosa fosse necessaria affinché avessimo la certezza di avere i nostri compagni di squadra fino all’ultimo.
Non c’era più la fiducia cieca l’uno nell’altro dettata dall’ideale e dalla consapevolezza di avere un nemico comune.
Avvertire la minaccia dei Razziatori non bastava più.
Vi avevo accennato che a nostra disposizione avremo ben 12 compagni che saranno indispensabili nella lotta ai Razziatori e dei loro adepti e vi assicuro che sarà stancante averci a che fare!
La squadra della mia Shepard questa volta sarà formata da persone che non sono state scelte dal destino, unite da ideali e obiettivi in comune, ma dall’Uomo Misterioso.
Queste scelte porteranno ad avere anche una varietà di caratteri con cui interfacciarsi che renderanno la gestione dell’equipaggio più difficile del dovuto in certi frangenti.
Fortunatamente, alcuni di loro saranno individui veramente interessanti, con altri ci ritroveremo a nostro agio mentre altri ancora lasceranno il tempo che trovano.
Lo ammetto, in prospettiva della missione finale, ho cercato di rendermi amici e ricevere lealtà da ciascuno di loro… ed è stato faticosissimo soprattutto con chi non mi andava a genio!
È stato un gioco di compromessi e di decisioni che non avrei mai preso se non avessi avuto bisogno del loro aiuto… Ma anche qui la priorità andava alla missione, ad un bene superiore e quindi toccava ingoiare il rospo e andare avanti.
Mass Effect 2 ha messo veramente alla prova la leadership della mia Shepard e la mia pazienza, ma lo scopo finale era riuscire a renderla quel capo a cui si affiderebbe la vita e la si rischierebbe per riuscire nell’obiettivo.
Solo portando a termine tutte le faccende irrisolte, si sarebbe potuto attraversare il portale Omega…
Eppure, quel senso di solitudine sarebbe stato una costante fino alla fine.
L’esito positivo della missione non avrebbe ugualmente garantito la vicinanza di qualcuno.
QUALCOSA PER CUI VALE LA PENA LOTTARE
Eccoci nuovamente giunti a tirare le somme.
I miei toni più pacati sul titolo la dicono lunga su quello che rappresenta per me Mass Effect 2.
Buona parte del titolo è permeata da un continuo “do ut des”, ossia un fare per ottenere qualcosa: l’equipaggio, i potenziamenti, la lealtà, ecc.
Non c’è spazio per esprimere tutte le emozioni e stavolta il ruolo di Shepard pesa come un macigno sul giocatore.
Fortunatamente ogni azione svolta, ha un suo scopo ed è valsa la pena lottare nuovamente per difendere la galassia dall’arrivo imminente dei Razziatori. Questa nostra missione ufficiosa ci ha portato a prendere un altro po’ di tempo e a scoprire qualcosa che può risultarci utile in futuro, ma quanto ci è costato?
Ciascuno affrontando Mass Effect 2 avrà un proprio verdetto che si ripercuoterà nel capitolo successivo.
Cosa accadrà a Shepard dopo tutto questo?
Cosa avrà comportato aver fatto parte di Cerberus?
Saremo pronti per i Razziatori?
Ma, soprattutto, avremo rimpianti?
Purtroppo queste domande ci perseguiteranno fino a Mass Effect 3 e solo lì riusciremo ad avere delle risposte.
Vi ringrazio sempre per il vostro ascolto e vi aspetto al prossimo capitolo!