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, l’uomo che, più di tutti, non vuole sparare perché teme di impersonare un militare americano che se la piglia con un bimbo iracheno. E fa bene.Se nell’ultimo periodo dovessi fare un paragone tra Romeo e Giulietta, probabilmente menzionerei Metal: Hellsinger. Ora, immaginate trasporre DOOM sotto forma di videogioco ritmico in cui, oltre a muovere il corpo, devi ascoltare ogni singolo rumore che proviene da cosa hai attorno. Ammazzare, ascoltare i Trivium e poi affettare, brutalizzare e, magari, fare la linguaccia al nemico che si ha di fronte. E via così, a ripetizione, finché il grilletto non diventa molle, rompendosi. Bene, è accaduto in passato con chissà quante opere del genere che ormai, lo ammetto, ho perso il conto.
SIGIL II, LA FIGATA ASSOLUTA
Tra il 2023 e il 2024, inoltre, ho parlato di questo genere, il mio preferito, in ogni angolo del web. Da The Games Machine fino a portali più piccini, portandovi l’unica recensione disponibile su SIGIL II che, per chi non lo sapesse, è la prosecuzione ufficiale di DOOM. A occuparsi di tutto è quel sacramento di John Romero, l’uomo che più di tutti, oltre a Yoko Taro e Hidetaka Miyazaki, mi ha completamente fottuto il cervello. Non censuro la parolaccia perché, lo ammetto, sono giorni complessi. E rivendico la possibilità, qui, di bestemmiare se è necessario. Non lo farò, anche perché poi Pacione mi ammazza, ma oh, uno ci prova a essere punk. È per questo che siamo nati.
In ogni caso, l’altro giorno stavo parlando in chat con Francesco del più e del meno, scherzando, parlando di meme, di gente varia ed eventuale. Tra una stronzata e l’altra, apro il suo account Steam e mi accorgo che non ha FPS. Neanche l’ombra di un QUAKE, ‘sto stronzo. Come farebbe qualsiasi malato di mente che passa le sue ore su opere di vario genere, gli pongo una domanda, guardandolo amorevolmente come si fa con quella tipa del liceo che, per un motivo o per l’altro, va dietro al superfigo della scuola.
“Fra, ma oh… A te piacciono gli FPS?” Come immaginerete, la sua risposta è stata negativa. Per giorni, lo ammetto, stavo pensando a come dettagliare questo pezzo e a cosa scriverci. Poi ho pensato, illuminato dal tipico bagliore di una luce fosforescente su PO’ed: Definitive Edition, di raccontargli il genere come se fosse vergine del medium. Il punto è che, dannazione, in Italia non credo esista persona più pratica di picchiaduro. Dico davvero: è una pozza del sapere. E lo devo ringraziare, perché col cazzo che avrei comprato Street Fighter 6, se non fosse stato per lui. Se non fosse stato per Pacione, non sarei mai diventato il Truce Baldazzi dell’opera di Capcom.
PACIO, VIE’ QUA, NON TI SPARO
Pacio penso conosca molto bene il genere, anche se non lo predilige. Avrà sicuramente giocato alle opere principali, nonostante la sua avversione, che comprendo ampiamente, poiché anche io non mi sentirei a mio agio a vestire i panni di un soldato statunitense in Afghanistan o Iraq. Ecco perché ho scelto di diventare un demone, di essere un ragazzaccio qualunque che esplora lo Spazio per eliminare un cartello della droga e, nel frattempo, un cuoco incazzato come una bestia che ha dovuto buttare il bollito perché inquinato dal sangue alieno.
Il genere FPS ha una storia bellissima, che arriva da lontano: da Wolfenstein che ti spingeva a uccidere i nazisti fino a QUAKE, in cui ti ritrovavi in mano una sparachiodi senza neanche passare dal via. Quelle meccaniche folli sono tornate alla ribalta con nuove produzioni, chiamate boomer shooter e, in un modo o nell’altro, le conosciamo così bene perché impresse nel nostro DNA da giocatore al punto da non desiderare nulla di meglio. Nel recente passato, inoltre, ho avuto modo di entrare in contatto con Ion Fury e Phantom Fury, opere che, a differenza di tante altre, hanno il grande pregio di proporre una protagonista in un mondo dominato da megacorporazioni e altre amenità di vario genere. Sminuzzare diventa un’allegoria della vita e, soprattutto, si comprende cosa significa essere cazzute. Quindi, Pacio, io te lo compro, sappilo. E sai bene che, se lo dico, poi lo faccio.
Tornando però al passato, ti consiglierei anche una roba più colorata e nelle tue corde, qualcosa che, oh, potresti davvero amare tantissimo: High On Life. Lo so, me lo hai detto: ti fanno schifo le armi. Pure a me, credimi, ma se loro parlassero? Se loro ti dicessero che, comunque, potresti essere l’eletto in un mondo folle pieno zeppo di narcos spaziali? Ti vedrei bene a vestire i panni del soldato dell’ammmmore mentre affetti quegli stronzi e riporti, come uno Jedi, l’equilibrio in una Galassia piena zeppa di sfruttamento del lavoro precario. Ti direi di ammazzarli tutti fino all’ultimo perché, sia chiaro, almeno saprebbero come starsene zitti. Poi, ehi, hai amato Rick e Morty? Ti troveresti a tuo agio.
NON SEI UN SOLDATO, SEI UNO DI NOI
Insomma, questo è un po’ per dire a Pacione che, se Wrath: Aeon of Ruin è lì che lo aspetta, allora non dovrebbe farselo sfuggire. Come SIGIL II, oppure ulteriori opere di questo calibro, o magari pubblicazioni come System Shock, un grandissimo immersive sim. Anche perché, d’altronde, da quella visuale in prima persona non si riesce proprio a uscire.
O almeno, ecco, è così per me. Sono completamente immerso dallo spara spara, da quella fuga della realtà in cui il sangue e gli sventramenti sono convenzionali, portando alla calma. Questo lo rivendico. Anche se ci sono le armi, che nella realtà odio, in un videogioco le utilizzo perché voglio essere come Neo: una testa di cazzo qualunque che, entrando nella Tana del Bianconiglio, sente la forte necessità di trovare una visione diversa. Una prospettiva diversa. Pacio, mi raccomando, gioca a High On Life. Sei il mio Obi-Wan Kenobi.
Nella mia vita, ho apprezzato pochi FPS: Quake, UT1, Halo, Doom (compresi i nuov), Painkiller e bulletstorm.
Il resto li ho sempre schifati perché odio sul serio tutto ciò che gira intorno allo sparare, al patriottismo e tutte quelle belle cagatelle che una certa propaganda porta avanti.
C'è anche tanta motivazione personale di mezzo, perché quei "valori della patria" hanno cercato di inculcarmeli in ogni modo, ma senza effetto.
Ma in generale il mio problema è imbracciare armi con parvenza di realismo e fare cose verosimili.
Sparare ai demoni o fare combo aeree con le pistole mi piace, anche se sono un completo incapace nel prendere la mira e sparare.
High on Life prima o poi lo proverò, sto solo aspettando lo sconto giusto.